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Incisore - (1888 - 1962)

Bruno Marsili nasce ad Osimo nel 1888 ultimo di dodici fratelli. Suo padre era falegname, un lavoro che già dalla prima infanzia lascerà il segno nella sua futura professione, e sua madre una tessitrice. Gli studi furono piuttosto brevi a causa della modesta condizione economica della famiglia, così dopo aver conseguito il diploma magistrale che gli apre la strada all’insegnamento può mantenersi agli studi diplomandosi in calligrafia a Perugia per poi vincere una borsa di studio al Bernardino Baldi di Urbino.
Continua la sua carriera di insegnante tra Castelfidardo e Ancona, ma allo scoppiare della prima Guerra Mondiale viene chiamato alle armi. Da questa esperienza nascono incisioni non prive del dolore e della ferocia provocate dai combattimenti e nasce anche il suo pseudonimo “Bruno da Osimo”, con il quale inizia a firmare le sue opere.

Ancora con la guerra in corso si trova a Rovigo dove incontra e stringe amicizia con Diego Pettinelli, anch’egli marchigiano e genero del grande artista Adolfo de Carolis che in quegli anni stava ultimando la decorazione del Salone del Podestà nel Palazzo del Podestà di Bologna.

La collaborazione, ma soprattutto l’amicizia con De Carolis sempre mantenuta ininterrotta da un nutrito scambio epistolare, riporta il giovane Bruno da Osimo a cimentarsi con successo con la xilografia per la realizzazione dei suoi primi ex-libris già a quell’epoca contrassegnati con la stella che diverrà la sua firma
Tornato all’insegnamento ad Ancona subito dopo la fine della guerra, continua a dedicarsi alla produzione di ex-libris alla quale accosta le prime illustrazioni per i libri stampati da Mondadori, Bemporad e Laterza.

Nel 1933 sposa la sua collega insegnate di greco e latino al liceo, e sua instancabile ammiratrice, sostenitrice e ispiratrice, Alma Andreani che lo lascerà vedovo solo tre anni dopo.

Un duro momento personale per l’artista che proprio in questi anni firma le sue opere non più con una stella, ma con due. Una terza stella se ne aggiungerà solo qualche tempo dopo, dedicata alla sua amata sorella Anita scomparsa nel 1938. Nella seconda guerra Mondiale combatte a Pola e al suo rientro, nel 1943, ad Ancona riprende al insegnare fino al pensionamento nel 1949.

Da questo momento fino alla sua morte sopraggiunta nel 1962, si dedica completamente alla produzione xilografica come decoratore di libri e autore di ex libris, ma anche al disegno della ceramica prodotto soprattutto per le opere create dalla manifattura Matricardi di Ascoli Piceno.


Le decorazioni librarie e gli ex libri di Bruno da Osimo intersecano motivi floreali, arborei, animali, con strutture architettoniche monumentali che si sposano con il testo scritto del libro facendolo diventare un’opera d’arte a tutto tondo. Le sue opere non parlano di grandezza e solennità, ma è un continuo rimando alla naturalità e alla spiritualità cristiana nella sua semplicità. Tra i suoi motivi ricorrenti quello del volo declinato in molteplici figurazioni e le simbologie cariche di messaggi morali.


Tra le sue più importanti opere ricordiamo Le Aquile feltresche, le Litanie Lauretane, lo Stabat Mater, l’Apocalisse di Giovanni e I Santi Evangeli, Il Giovine Re di Oscar Wilde, le Novelle di Luigi Pirandello, Racconti civili di Pietro Domenichelli, i romanzi dell’amica Ada Negri.

(nell'immagine: Bruno da Osimo, L’Arcanion, XX secolo. Acquerello)

 

 

di Federica Candelaresi

Stefano Papetti, L’officina di Bruno da Osimo. Xilografie, maioliche, tessuti, Milano, Federico Motta Editore, 2000.

Franco Albonetti, Un bulino e tre stelle, Edizioni La Scuola, Brescia.

AA.VV.Dizionario Storico Biografico dei Marchigiani, Il Lavoro Editoriale, 1992

www.artifexlibris.com/bni_2007_10_11_bruno_da_osimo_01.htm

www.imuseiofficinecreative.it/musei.php

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