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Il Palazzo era la dimora della famiglia Campana tra cui si distinguono il giurista Cino e suo fratello Fabrizio. Gli ultimi discendenti di questa famiglia furono Muzio, morto nel 1685 e Scipione nel 1689, che lasciarono l'intero palazzo e tutto ciò che in esso vi era contenuto alla Compagnia della morte che qui avrebbe istituito un cenobio di monache.

Questo volere non fu però rispettato e venne abbandonato a favore di un nuovo collegio-convitto maschile di educazione per i giovani della città. Fu ufficialmente aperto nel 1718 iniziando un'attività educativa di notevole qualità a cui accorsero prestigiosi docenti e dal quale uscirono personaggi come Papa Leone XII e Pio VIII e il triumviro della Repubblica Romana Aurelio Saffi.

L'edificio ha un aspetto imponente ed elegante frutto del profondo restauro voluto, a fine Ottocento, per accogliere il collegio. L'architetto arceviese Andrea Vici (Arcevia, 9 novembre 1743 – Roma, 1817) fu l'autore del nuovo edificio che mantenendo la forma ellittica aggiunse il refettorio, la cappella e il teatrino. All'esterno privilegiò mattoni a vista per un colpo d'occhio maestoso e armonico.

Al piano terra si trova la Sala Vici impiegata per mostre e riunioni, la Sala delle Quattro Colonne per conferenze e riunioni e adiacente a questa il bel Cortile con Fontana “cornice estiva per la rassegna “Incontri Musicali d’Estate" organizzata dall'Istituto Campana. Al primo piano si trovano l'Aula Magna, con il soffitto dipinto da Luigi Spada con “Giosuè che ferma il sole”, la Sala dell'Arco, sede del Consorzio per l’Alta Formazione e lo Sviluppo della Ricerca Scientifica in Diritto Amministrativo per il “Master in diritto amministrativo e pubblico comunitario applicato”, la Cappella Privata con un affresco della Madonna di Placido Lazzarini, la preziosa Biblioteca con oltre 15 mila volumi si storia, letteratura, filosofia, in forma di manoscritti, rarissimi codici, incunaboli, cinquecentine, atlanti geografici e opere di medicina, botanica e fisica.

Il Palazzo conta anche un teatrino, restaurato nel 2002, di rara eleganza e perfetta acustica e ospita la sede del Museo Civico di Osimo con la Sezione di Arte contemporanea.

Palazzo Campana nasconde anche un segreto: una lunga serie di grotte e cunicoli che si liberano senza nessuna apparente razionalità. La presenza di ambienti sotterranei non è nuova nella storia dell'architettura, ma le pareti di due grotte ospitano sculture a bassorilievo non ancora del tutto svelate. Sono immagini scolpite nel tufo che narrano storie e personaggi mitologici, ma anche religiosi "Virtù, i Vizi, le Passioni e tutte le Arti e Parti del mondo con i loro attributi".

 

Per approfondimenti storici e dettagli sull'attività dell'Istituto Campana: http://www.istitutocampana.it/

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